Gli scavi, dopo le cadute dall’alto, sono la fonte del maggiore numero di incidenti nel settore delle costruzioni. L’esposizione al rischio per la salute e la sicurezza, per il lavoratore che effettua attività di scavo, è particolarmente elevata. Il rischio residuo può essere eliminato e/o ridotto mediante:
- individuazione e adozione delle misure di prevenzione e di protezione di tipo organizzativo e tecnico;
- individuazione e adozione dei DPC (dispositivi di protezione collettiva) ritenuti idonei;
- aggiornamento delle misure e sistemi di protezione attuati, in relazione ai mutamenti organizzativi e all’evoluzione della tecnica;
- individuazione e adozione dei DPI (dispositivi di protezione individuali).
Riguardo all’ultimo punto è opportuno ribadire che l’utilizzo dei DPI deve essere ipotizzato alla fine del processo di valutazione del rischio, non all’inizio, come è spesso consuetudine. L’art. 75 del D.Lgs. 81/2008 prevede, infatti, che i DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti mediante l’adozione delle misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da una corretta organizzazione del lavoro. Tuttavia, alcune tipologie di rischio residuo, come quelle di seppellimento e/o di caduta all’interno dello scavo, difficilmente possono essere eliminate o ridotte ulteriormente con l’adozione di DPI, in quanto non esistono sistemi specifici per effettuare questa protezione. Questo significa che in presenza di condizioni di evidente “insicurezza” l’attività di scavo non può e non deve iniziare. Nelle attività di scavo deve essere anche considerato attentamente quello che normalmente è indicato come il rischio dipendente dal fattore umano, legato allo stato psico-fisico del lavoratore, alla sua incoscienza nella percezione del rischio, alla mancanza di formazione sui rischi cui è esposto. I rischi prevalenti sono quelli che possono provocare la morte, lesioni al corpo e danni alla salute, e sono di due tipi:
° Rischio di seppellimento;
° Rischio di caduta dall’alto all’interno dello scavo.
Il rischio di seppellimento è quello derivante dal cedimento della parete di taglio e dipende dalle peculiarità dell’area interessata, in cui assumono importanza la morfologia del terreno, la presenza di impianti interrati (energia elettrica, gas, acqua, telecomunicazioni), la presenza di opere interrate o fuori terra che possono creare interferenze con i lavori da svolgere. Le caratteristiche del terreno possono essere determinate mediante indagini preliminari sul posto. L’entità delle indagini dipende dalle caratteristiche dell’opera che deve essere eseguita, e possono comprendere la raccolta di informazioni sulla natura geologica della località interessata e sondaggi mediante prelievo di campioni nell’area dello scavo. Nella determinazione delle caratteristiche del terreno assume particolare importanza la stabilità. I terreni hanno stratificazioni di consistenza diversa e, quando si esegue uno scavo, si innesca una situazione di squilibrio nelle spinte laterali e gli strati di cui il terreno è composto si posizionano secondo un angolo di inclinazione rispetto all’orizzontale, chiamato angolo di declivio naturale. La stabilità del terreno è influenzata dall’altezza dello scavo, dall’inclinazione delle pareti, dall’azione dell’acqua dovuta alla pioggia durante l’attività di cantiere, dall’azione del gelo e del disgelo, ecc…
Il rischio di caduta dall’alto all’interno dello scavo è dovuto allo scivolamento del lavoratore e alla conseguente caduta nel cavo che sta eseguendo. E’ necessario quindi, transennare l’area di scavo e informare costantemente il personale sui rischi presenti. Vi sono poi dei rischi concorrenti che aumentano la probabilità che si verifichino quelli prevalenti e sono: rischi innescanti il cedimento del terreno dovuti agli accumuli di materiali sul ciglio o a vibrazioni e scuotimenti; rischi innescanti la caduta dell’operatore all’interno dello scavo per l’assenza di protezione dei bordi o a causa di un malore del lavoratore; rischi di natura atmosferica dovuti alla presenza di vento, pioggia, umidità o ghiaccio sulla superficie sulla quale è effettuata l’attività di scavo.La valutazione dei rischi deve evidenziare in ogni istante dell’attività lavorativa se c’è un rischio grave che possa comportare rischi per la salute e la sicurezza, prevedendo la tempestiva attuazione delle misure ritenute idonee. Il piano operativo di sicurezza deve prevedere le misure di prevenzione e protezione per la riduzione del rischio di seppellimento, di caduta dall’alto all’interno dello scavo e delle altre tipologie di rischio. Deve essere predisposta, altresì, una procedura che preveda l’intervento di emergenza in aiuto del lavoratore che ha subìto un seppellimento o una caduta all’interno dello scavo, garantendo sempre la presenza di personale in possesso delle capacità per intervenire in caso di emergenza. La ripresa dei lavori dopo un incidente o “mancato incidente” deve essere decisa a seguito di un’attenta valutazione delle superfici di scavo e della zona circostante e dopo aver messo in atto procedure di lavoro e sistemi di protezione atti a garantire la sicurezza dei lavoratori.