Implementazione di un sistema di gestione per la qualità conforme alla UNI EN ISO 9001:2008 e supporto tecnico per il mantenimento della certificazione conseguita.
Certificazione di Qualità: Riflessioni e considerazioni.
La necessità per un’organizzazione di gestire le proprie attività con un sistema conforme alla ISO 9001:2008 dovrebbe derivare soprattutto dalla convenienza di dotarsi di regole per la loro gestione. Tali regole non sono attuabili e gestibili se non attraverso un efficace sistema di gestione per la qualità ed un lavoro costante e puntuale dell’intera organizzazione. Recentemente, purtroppo, stiamo assistendo al dilagare di una concezione distorta sull’argomento, sicuramente dannosa per le imprese e per la qualità percepita dagli utilizzatori di beni o servizi. Il termine qualità, infatti, soprattutto nelle aziende di ridotte dimensioni, è talvolta associato ad una serie di archivi, documentazione e registrazioni che tutti, anche senza un minimo di formazione e di cognizione sulla materia, potrebbero “brillantemente” gestire o, nell’ipotesi migliore, ritenere che essa sia un compito esclusivo del responsabile della gestione del sistema qualità. Le normative di settore delle varie attività e la pubblicazione di bandi per le gare d’appalto, per la fornitura di prodotti o servizi, nelle quali sempre più è richiesta la certificazione del sistema di qualità (ISO 9001:2008) delle imprese partecipanti, sta aggravando la situazione. Molte imprese, infatti, si avviano verso la certificazione solo per bisogni contrattuali e non per scelta. Il fenomeno è ancora più diffuso nelle piccole imprese. In queste ultime è facile trovarsi di fronte ad una gestione delle attività basata su un approccio per funzioni, in cui è il responsabile qualità o il consulente di turno a farsi carico di tutto il lavoro e, in caso di loro assenza, il sistema di gestione per la qualità perde la sua efficacia. È raro assistere ad una gestione delle attività basata su un approccio per processi come quello contemplato dalla Norma e tanto promosso dagli esperti e dagli studiosi della materia. Per capire le dimensioni del fenomeno, che ritengo per antonomasia più diffuso nelle piccole imprese, è sufficiente ricordare che dal rapporto INAIL del 2000 si evince che su 1.100.000 imprese operanti in Italia, il 98% occupa meno di 50 addetti e di queste l’87% occupa meno di 10 addetti. A mio modesto avviso, invece, il termine qualità include tutti i processi dell’organizzazione, compresi quelli inerenti la gestione della sicurezza sul lavoro, la tutela dell’ambiente, il monitoraggio sui processi, la formazione del personale; in sostanza tutto ciò che contribuisce, in maniera diretta o indiretta, alla realizzazione del prodotto o del servizio da offrire. Questo è anche l’orientamento di numerose norme e linee guida, già emanate o ancora in fase di emanazione, che mirano all’attuazione di un sistema di gestione della qualità che ben si integri con quello della sicurezza sul lavoro, della tutela dell’ambiente e della responsabilità sociale dell’impresa. In alcuni casi l’implementazione di un sistema qualità efficace, seppur voluto dalla direzione, è osteggiato da lavoratori che, per le malsane abitudini consolidate nel tempo, considerano la qualità un possibile pericolo alla loro autonomia o l’inizio della fine di eventuali “nullafacentismi” all’interno dell’organizzazione. È compito della direzione non reprimere tali atteggiamenti, ma colmare questi “vuoti cognitivi” con adeguati percorsi formativi cercando di trasmettere all’intera organizzazione l’importanza e la convenienza di gestire secondo i criteri ispirati alla qualità. Per esperienza personale posso affermare che per l’organizzazione che opera in “qualità”, i risultati non tarderanno ad arrivare: essi saranno visibili e percepibili da chiunque. Infine, credo sia estremamente difficile trovare tutti d’accordo sulla necessità di operare in qualità: molte volte, infatti, la politica di un’organizzazione orientata alla qualità è soltanto compresa, ma non condivisa! “NULLA LEX SATIS COMMODA OMNIBUS EST” : non c’è Legge che torni comoda a tutti (Tito Livio 59 A.C. – 17 D.C.).
Dott. Giuliano Sardella