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(21.09.2010)
(Fonti: www.terranews.it - www.aimoneliotta.it)
MORTI BIANCHE. La procura di Santa Maria Capua Vetere ha arrestato ieri tre ispettori della Asl Caserta 2 e altrettanti consulenti aziendali. Rilasciavano false certificazioni e documenti sui rischi nei cantieri controllati.
False certificazioni sanitarie sui rischi nei luoghi di lavoro. Con l’accusa di associazione a delinquere, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, corruzione, concussione e rifiuto d’atti d’ufficio, la procura di Santa Maria Capua Vetere ha arrestato ieri tre ispettori dell’Azienda sanitaria locale Caserta 2 (A.N., P.D’A. e D.F.) e altrettanti consulenti del lavoro (A.M., L.M. e F. D’A.).
Dalle indagini della magistratura casertana è emerso che gli ispettori del lavoro della Asl quando si recavano nelle aziende e sui cantieri per svolgere i controlli lasciavano intendere che avrebbero verbalizzato irregolarità nell’osservanza della normativa sul lavoro fino a 60mila euro. Ma alcune ore dopo, in serata, telefonavano al responsabile della sicurezza per trovare una “soluzione” che consisteva nella consulenza di professionisti a loro legati o il pagamento di somme di denaro fino a 5.000 euro che garantivano certificazioni sul rispetto delle norme di legge, come il Documento di valutazione del rischio (Dvr), con data precedente al giorno dell’ispezione.
«L’organizzazione si era occupata anche dell’azienda farmaceutica Dsm di Capua», spiegano gli inquirenti. Quella dove lo scorso 11 settembre tre operai sono morti asfissiati mentre lavoravano in un silos che doveva essere vuoto e bonificato. Tra le varie conversazioni intercettate dagli inquirenti, una è proprio con i dirigenti della Dsm. Tanto che all’alba di ieri i carabinieri di Santa Maria Capua Vetere hanno perquisito sia la ditta farmaceutica che l’Azienda sanitaria della cittadina casertana. Le forze dell’ordine hanno poi sequestrato sette cantieri edili e gli uffici dei tre ispettori della Asl Caserta 2 arrestati ieri.
Le indagini erano partite quasi un anno fa per verificare l’esistenza di un rilevante fenomeno di assenteismo dentro l’Azienda sanitaria locale. Si è così scoperto che gran parte dei dipendenti del Dipartimento di prevenzione della Asl, tutti i giorni si facevano timbrare i propri cartellini in modo fraudolento e collettivo da un gruppo di colleghi. I militari dell’Arma hanno così realizzato un’attività di sorveglianza dentro la Asl che il 29 aprile scorso ha portato all’arresto in flagranza di quattro dipendenti per truffa aggravata ai danni dello Stato. Nove, quelli denunciati. Ma grazie a quell’indagine gli inquirenti sono riusciti ad ascoltare anche conversazioni compromettenti sulla sicurezza nei cantieri.
E l’inchiesta si è così intrecciata con quella aperta lo scorso 11 settembre, dal procuratore aggiunto Raffaella Capasso e dal pubblico ministero Donato Ceglie, per la morte dei tre operai nel silos dell’azienda farmaceutica Dsm di Capua. Al momento sono indagate 20 persone, tra cui i vertici della Dsm e quelli della ditta che avrebbe effettuato la «maldestra» manutenzione. Infatti la strage nella cisterna sarebbe avvenuta a causa di un risparmio sulla manutenzione quantificato in 18mila euro, utilizzando una miscela gassosa molto pericolosa, composta per l’80 per cento di azoto al posto dell’elio, costoso ma più sicuro perché non tossico.
Questa notizia è stata integralmente presa al seguente link: http://www.terranews.it/news/2010/09/la-falsa-sicurezza-sul-lavoro
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